Secondo le ultime statistiche presentate dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, attualmente il tumore al seno è la neoplasia più frequentemente diagnosticata nella popolazione italiana. Una diagnosi precoce permette di poter curare i pazienti con un tasso di sopravvivenza di circa il 90%.
Attività di screening, esecuzione periodica di una mammografia e l’autopalpazione sin dalla giovane età, accompagnate da uno stile di vita sano ed equilibrato sono fondamentali in ottica di prevenzione del tumore al seno.
I professionisti del Centro Medico Radiologico Borgomanero sono a disposizione per presentarti tutte le informazioni utili dedicate alla tematica nell’articolo di oggi.
La struttura del seno e la presenza delle ghiandole
Il seno, a livello biologico, è costituito da un insieme di ghiandole e di tessuto adiposo. Le ghiandole sono anche conosciute come lobuli.
Esse si uniscono tra di loro, dando origine ai lobi. Nello specifico, il tumore al seno ha origine da un’eccessiva moltiplicazione delle cellule della ghiandola mammaria, le quali si trasformano in maligne e possono staccarsi dal tessuto, intaccando con il trascorrere del tempo anche altri organi dell’individuo.
Le ultime statistiche
Secondo i dati della ricerca, il tumore alla mammella, a seguito di un totale di circa 55.000 nuove diagnosi, rappresenta oltre il 30% di tutti i tumori che colpiscono il genere femminile e il 14,6 delle diagnosi della malattia in tutto il Paese.
Nonostante però il tasso di incidenza sia alto, la percentuale di mortalità è in diminuzione, registrando una riduzione del 6% rispetto al 2015, grazie a diagnosi precoci.
L’importanza della prevenzione
La possibilità di ridurre il rischio di ammalarsi, grazie alle tecnologie presenti nel mondo di oggi, è possibile.
Tra gli esami diagnostici più comuni e utili, presentiamo:
- La mammografia. Il metodo certamente più diffuso. Risulta sempre più importante e fondamentale eseguire una mammografia ogni due anni, specialmente nelle donne comprese nella fascia di età compresa tra i 50 e i 69 anni.
- L’ecografia. Molto utile, specialmente nelle pazienti giovani. Solitamente è proprio il medico di base che consiglia di effettuarla, in presenza di sintomi sospetti oppure comparsa di noduli.
- L’autopalpazione. Una tecnica che consente al genere femminile di poter vedere o percepire al tatto una modifica del proprio seno. Può essere effettuata in piedi, mantenendo le braccia lungo i fianchi e contraendo i muscoli del petto. In questo modo saranno visionabili ad occhio nudo eventuali gonfiori, una modifica dei capezzoli oppure del contorno delle mammelle. Si procede poi toccando, con le mani, la conformazione del seno, palpando ogni area fino alla zona delle ascelle. L’autopalpazione può essere eseguita anche da sdraiati, muovendo le dita in modo circolare, percependo eventuali anomalie grazie a una posa che favorisce una distensione del petto.
In alcuni casi specifici (per esempio di fronte a mammelle molto dense o a lesioni difficili da classificare) è possibile ricorrere anche alla risonanza magnetica.
L’adozione di uno stile di vita sano
L’adozione di uno stile di vita sano può incidere in modo profondo. Ad esempio, il tumore al seno può avere un’incidenza maggiore nelle persone che fumano, che consumano molta carne rossa, che conducono una vita sedentaria e con una presente obesità, oltre che con un passato di endometriosi o forme tumorali all’apparato riproduttivo. Le donne caucasiche sembrano, inoltre, maggiormente soggette.
Per prevenire la problematica è bene seguire uno stile di vita sano senza fumo e con poco alcol, preferendo l’attività fisica alla sedentarietà e una dieta ricca di vegetali e povera di grassi. Oltre a effettuare indispensabili controlli di routine, da programmare annualmente per monitorare la propria salute.