La distorsione alla caviglia è una problematica in grado di interessare muscoli, legamenti e tendini. Si tratta di un movimento eccessivo a livello articolare – oltre l’ampiezza fisiologica dei movimenti supportati dalla caviglia- in grado di determinare dolore intenso e innumerevoli problemi per l’articolazione. Vediamo insieme quale è il miglior esame diagnostico per una diagnosi completa questa patologia traumatica.
La distorsione alla caviglia è fra le più comuni distorsioni. Questo termine, nello specifico, identifica una tipologia di lesioni causate da un’esposizione a intenso movimento e sovraccarico a scapito di legamenti e capsule articolari.
Cause: avvicinarsi all’anamnesi del problema
La manifestazione di una distorsione alla caviglia è molto chiara! L’area colpita viene subito interessata da forti dolori accompagnati da gonfiore localizzato e spesso ematomi. La problematica spesso può estendersi al resto del piede portando a un formicolio diffuso e ad altri problemi. Rivolgersi a uno specialista è la scelta giusta per una valutazione completa della manifestazione patologica.
Le diverse cause che hanno portato all’insorgere del trauma avranno infatti approcci terapeutici differenziati.
Traumi in seguito ad intensa attività sportiva o atletica possono mettere in luce criticità croniche a livello articolare mentre una distorsione legata alle attività quotidiane può essere anche solo causata dall’ingenuità nel compiere spontaneamente un movimento sbagliato.
L’esame diagnostico: radiografia, ecografia o risonanza magnetica?
In una prima fase iniziale del trauma non sarà possibile eseguire esami diagnostici approfonditi, questo a causa del gonfiore che impedirebbe – di fatto- una diagnostica efficace. Si prosegue quindi con controlli di tipo emergenziale, in attesa di decidere quale sia l’esame diagnostico più indicato per lo specifico caso.
Tre esami sono particolarmente indicati nella diagnostica legata a traumi di tipo distorsivo:
La radiografia è l’approccio indicato qualora si sospetti una potenziale frattura. Se la caviglia del paziente non sembra in grado di reggere il peso del proprio corpo in maniera adeguata, ci troviamo davanti a una possibile frattura legata a malleolo o metatarso.
L’ecografia, a differenza della radiografia, permette di valutare lo stato di salute di tendini e legamenti dalla caviglia. Questo approccio diagnostico serve a escludere lesioni funzionali all’apparato tendineo, causa di mobilità ridotta e intenso dolore.
La risonanza magnetica è l’esame che viene svolto solo qualora venga valutata l’idea di una operazione chirurgica. Si tratta di un test in grado di restituire una serie di immagini estremamente dettagliate della caviglia! Grazie allo sfruttamento dei campi magnetici è possibile avere un’idea molto chiara delle condizioni della caviglia del paziente.
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