Ottobre è il mese internazionale della prevenzione del tumore al seno. La prevenzione di questo tipo di tumore è fondamentale e per questo, gli esami diagnostici sono importantissimi per agire in fretta.
La mammografia è una radiografia eseguita mentre il seno è compresso tra due lastre, al fine di individuare la presenza di formazioni potenzialmente tumorali. L’ecografia della mammella è un esame diagnostico effettuato attraverso una sonda a ultrasuoni che consente di analizzare i tessuti ghiandolari e del cavo ascellare e di osservare noduli, cisti e altre formazioni anomale. Bisogna effettuare mammografia o ecografia? Qual è la differenza tra i due esami?
Ne parleremo oggi con CMR Borgomanero in occasione di ottobre, mese della prevenzione.
Mammografia in breve
Come abbiamo iniziato ad introdurre la mammografia è una radiografia eseguita mentre il seno è compresso tra due lastre. Ha lo specifico scopo d’individuare la presenza di formazioni potenzialmente tumorali.
Si tratta di un esame che è considerato valido come test di screening per cercare di scoprire eventuali tumori prima che si manifestino. Se per caso dovesse dare esito positivo viene seguita dalla palpazione di un nodulo in una mammella o a segnali che richiedono un approfondimento diagnostico.
Ecografia in breve
Come abbiamo visto l’ecografia mammaria è una vera e propria ecografia da effettuarsi sul seno. Sfruttando gli ultrasuoni, favoriti da uno speciale gel, è possibile individuare la massa interna del seno, averne un’immagine dei tessuti ghiandolari e del cavo ascellare trovando, se ci sono, noduli, cisti e altre formazioni anomale.
Non è da considerarsi come test di screening, ma viene prescritta dal medico curante o da uno specialista in caso di anomalie riscontrate dall’esame al seno o dalla mammografia.
Mammografia o ecografia: le principali differenze
I due esami non possono essere considerati alternativi, ma piuttosto complementari.
Al momento sembrerebbe che le donne a rischio medio di cancro al seno dovrebbero effettuare una mammografia all’anno tra i 40 e i 54 anni. Si consiglia invece una mammografia ogni due anni dai 55 anni in poi.
Nonostante questo, però, la mammografia ha dei limiti che sono rappresentati dalla scarsa possibilità di dare un riscontro certo della natura di una formazione anomala.
Ed è a questo punto che entra in gioco l’ecografia. È un esame utile perché spesso è in grado di riconoscere la differenza tra cisti piene di liquido e masse solide. Le cisti hanno una bassissima probabilità di rivelarsi tumori, mentre le masse solide potrebbero aver bisogno di ulteriori test per essere sicuri che non siano di natura neoplastica.
Spesso, quindi, l’ecografia viene prescritta solo dopo la mammografia e a volte capita che con questo secondo esame si riscontri un falso allarme.