Novembre è il mese di prevenzione per i tumori maschili, con particolare focus di attenzione sul tumore alla prostata.
Secondo le ultime statistiche presentate dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica, quest’ultimo è il più diffuso tra gli uomini aventi un’età superiore ai 50 anni di età. Ha registrato circa 36.074 dei casi solo nel 2020.
La percentuale di rischio di insorgenza del tumore aumenta con il passare dell’età: se a 50 anni di età circa 1 uomo su 4 presenta cellule cancerose nella prostata, a 80 anni la condizione coinvolge mediamente 1 uomo su 2.
Gli uomini sono solitamente meno abituati a sottoporsi a esami e visite di controllo con periodicità. Noi di Centro Medico Radiologico Borgomanero siamo pronti a presentarvi, nell’approfondimento di oggi, l’importanza di una diagnosi precoce grazie a esami diagnostici per la prevenzione del tumore alla prostata.
Fattori di rischio e sintomi del tumore alla prostata
I fattori che possono aumentare la possibilità di insorgenza del tumore alla prostata sono:
- L’età, come precedentemente anticipato;
- Familiarità;
- Obesità;
- Dieta basata su alimenti e grassi saturi.
Agli stadi iniziali il tumore della prostata è spesso asintomatico perché nasce da una porzione periferica della ghiandola. La maggior parte dei tumori è diagnosticato in fase avanzata. È consigliato, quindi, definire un programma di screening per controllare periodicamente lo stato di salute della prostata e diagnosticare in modo precoce l’eventuale neoplasia.
L’importanza della diagnosi precoce del tumore alla prostata
Il mese dedicato al benessere del mondo maschile nasce per sottolineare l’importanza di diagnosi precoce per un aumento delle percentuali di sopravvivenza.
Proprio grazie alla diagnosi precoce del tumore alla prostata, negli ultimi anni si è potuto assistere ad un rallentamento della malattia, portando la sopravvivenza oltre i 5 anni al 92% dei casi di tumori diagnosticati.
Il mese dedicato a combattere il tumore alla prostata ha una duplice fine:
- promuovere anche tra gli uomini la cultura della diagnosi precoce;
- ricordare l’importanza delle visite di controllo e degli esami diagnostici soprattutto per gli uomini dopo i 50 anni.
Come avviene la diagnosi
Se il valore del PSA e l’esplorazione rettale danno luogo a un sospetto di neoplasia prostatica, consigliamo di effettuare una biopsia della prostata. È in grande evoluzione, però, l’uso della risonanza magnetica multiparametrica che diverrà a breve l’esame elettivo da affiancare al Psa perché è in grado di descrivere gli aspetti anatomici e funzionali delle patologie prostatiche.
Gli esami di screening correlati
Radiografia del Torace
Benché meno del 5% dei tumori prostatici si diffonda ai polmoni, in fase preoperatoria è necessario eseguire una RX del torace.
Risonanza Magnetica pelvi
É utilizzata in casi specifici per valutare la presenza di malattia nell’osso e nelle parti molli e non richiede l’impiego di radiazioni.
TAC (Tomografia Assiale Computerizzata)
La TAC è per lo più utile in associazione con altri esami. Può mostrare i linfonodi patologici nella pelvi e nell’addome, dove il tumore prostatico tende a diffondersi. Tuttavia l’esame non è abbastanza sensibile per rilevare cellule tumorali singole o microscopiche nei linfonodi. Al momento, la TAC non fornisce informazioni sufficientemente attendibili sullo stato della prostata o sullo stadio del tumore, e trova indicazione solo in casi selezionati.