La coxartrosi, comunemente conosciuta come artrosi dell’anca, può manifestarsi inizialmente con lo svolgimento di attività quotidiane come una semplice camminata, la pratica dello sport preferito, oppure il sollevamento della borsa della spesa.
Specie se il dolore inizia a comparire anche di notte e i farmaci non bastano più per ottenere il giusto sollievo, potrebbe essere necessario effettuare un esame diagnostico per accertarsi che si tratti di coxartrosi e trovare una possibile cura.
Scopriamo maggiori informazioni nel corso dell’approfondimento dedicato.
Informazioni utili sulla coxartrosi
In Italia sono in aumento i pazienti affetti da coxartrosi, una patologia che come abbiamo anticipato colpisce l’anca, e tende a degenerare con l’età in particolare se non viene trattata negli stadi iniziali.
La causa dell’artrosi dell’anca è molto spesso attribuibile alla degenerazione della cartilagine. Quest’ultima, in pazienti sani, effettua una funzione di cuscinetto, utile a consentire lo scorrimento delle ossa l’una contro l’altra, evitando gli attriti e ricoprendo in maniera corretta le superfici articolari.
Con il progredire della malattia, più la cartilagine si usura e più l’osso alla fine “gratta” osso contro osso all’interno dell’articolazione. La malattia è generalmente progressiva e si traduce spesso in dolore, deformità e rigidità. La sintomatologia più comune è dolore legato all’attività.
Gli stadi dell’artrosi dell’anca
La coxartrosi può essere divisa in tre stadi principali:
- Il primo stadio è il meno grave della coxartrosi: il paziente soffre periodicamente e il dolore risiede solo a livello dell’anca, scatenato da un’attività motoria eccessiva.
- Il secondo stadio è quello intermedio della patologia, i cui sintomi diventano più intensi e iniziano a comparire non solo in seguito a movimento o attività fisica, ma anche a riposo. Inoltre, il dolore non interessa più solo la zona dell’anca ma si estende anche all’area inguinale e alla parte anteriore della coscia.
- Il terzo stadio è quello finale, caratterizzato da un dolore cronico, intenso e diffuso. In questa fase, i movimenti dell’articolazione sono notevolmente ridotti e il paziente è incapace di compiere le più semplici azioni, come camminare o fare le scale.
Esami radiologici per la diagnosi della coxartrosi
Un passaggio obbligatorio per la valutazione della coxartrosi è l’esame radiologico. Ecco i principali che vengono solitamente effettuati presso il Centro Medico Radiologico Borgomanero per riconoscere l’artrosi d’anca:
1. Radiografia
Per la diagnosi e la valutazione del grado di coxartrosi la radiografia è senza dubbio l’esame più efficace. Questa tipologia di esame mostra la patologia e la sua evoluzione, la topografia dello spazio articolare e la sua portata.
2. Risonanza magnetica
In caso di eventuali casi dubbi è possibile che il medico specialista sottoponga il paziente a risonanza magnetica. Questo esame diagnostico permette di evidenziare lesioni a carico di tendini, muscoli, strutture scheletriche, legamenti ed elementi fibrocartilaginei nell’articolazione dell’anca. Sottoporsi all’esame è molto semplice: per eseguire la risonanza magnetica viene chiesto solo di distendersi su un lettino e di restare fermi e rilassati per circa 20 minuti.