La Cone Beam è un tipo di tac dentale che consiste in una tomografia a raggi-X divergenti. Utilizzata in casi dove una normale tac facciale non è sufficiente, si dimostra sempre di più un supporto fondamentale per l’implantologia. Vediamo insieme di cosa si tratta.
La Dental Cone Beam Computed Tomography o CBCT è un tipo di radiografia in grado di riprodurre in maniera accurata, in tre dimensioni, l’immagine di ossa e tessuti. L’esposizione alle radiazioni durante la CBCT è dieci volte più bassa rispetto a quella di una comune tomografia maxillofacciale.
Il segreto è legato allo speciale tipo di tecnologia del Cone Beam che permette di creare una immagine in tre dimensioni di strutture dentali, nervi, tessuti morbidi e ossa della regione facciale in una singola scansione.
Il Cone Beam è un raggio-X dalla forma conica che si muove attorno al paziente per operare una serie continua di immagini raccolte in un unico risultato. La scansione permette un alto livello di dettagli ed è solitamente mirata per identificare la dentizione, possibili problemi alla mandibola o alla struttura facciale.
La sempre maggiore diffusione di questa tecnologia sta cambiando l’approccio delle cliniche dentistiche e degli studi radiologici che preferiscono questa nuova tecnologia poiché permette un livello altissimo di resa 3D con rischi minimi per quanto riguarda le radiazioni.
Uso per implantologia
Proprio la bassa emissione di radiazioni del Cone Beam ha fatto sì che questa tecnologia prendesse un posto di rilievo nell’implantologia. L’utilizzo della CBCT nel pianificare l’applicazione degli impianti permette all’odontotecnico e al dentista di predire e visualizzare il risultato finale ancora prima di iniziare il trattamento. È possibile inoltre, grazie a questa tecnologia, valutare le possibilità di successo riguardanti l’assestamento degli impianti di differenti materiali sul paziente.
L’alta precisione di misurazione del Cone Beam è una garanzia per la qualità degli interventi che possono basarsi su una eccezionale resa per l’analisi delle superfici orali del ricevente dell’impianto
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